ll vino italiano non avrà più la sua vetrina esclusiva all’Expo di Milano.
Non sarà più protagonista con un suo padiglione ma co-protagonista
insieme alle altre eccellenze Made in Italy che rappresenteranno il Bel Paese.
Per il paniere agroalimentare tricolore è stato predisposto uno spazio di
1800mq, e in questo ci saranno anche le cantine. E’ stato firmato un protocollo
questa mattina a roma al tempio di Adriano tra il ministro dell’Agricoltura
Maurizio Martina, il Commissario al Padiglione Italia, Diana Bracco e il
Commissario all’Expo, Giuseppe Sala.
Sfuma l’occasione di presentare al mondo il volto enologico d’Italia e
i suoi terroir in una unica area tanto sponsorizzata dall’ex ministro De
Girolamo, la quale più volte aveva dichiarato che sarebbero stati stanziati ben
8 milioni di euro per realizzarla. Le prime polemiche alla decisione presa
stamane sono esplose. Il vicepresidente del Comitato Grandi Cru d'Italia (nato
nel 2006 e che riunisce ad oggi 120 aziende), Paolo Panerai, presente alla
cerimonia ha sottolineando l’ingiusto “trattamento riservato al vino” che
"dovrebbe essere il primo biglietto da visita, passaporto come lo definì
Martina, da presentare al mondo". Sempre Panerai ha ricordato come proprio
il Commissario Sala, decidendo con la Ministra il padiglione autonomo, aveva
detto: "Se fossimo a Parigi la prima cosa che farebbero, in relazione al
tema dell'Expo, sarebbe il padiglione del vino mettendolo al centro di
tutto".
Una decisione giusta e che invece dà la meritata connotazione al vino,
per Lamberto Vallarino Gancia, presidente di Federvini e consulente del Commissario
al Padiglione Italia, Diana Bracco. “Non sono d’accordo con queste accuse -
dice al telefono -. Il padiglione esclusivo per il vino semplicemente non era
in linea con le regole di Expo. Questo sarà invece bellissimo. Il vino deve
andare sotto un unico cappello che è quello del Made in Italy e avrà la sua
giusta valorizzazione e un ruolo centrale. E poi il padiglione autonomo sarebbe
stato in un’area defilata, e a riprova del fatto che non fosse fattibile realizzarlo
già la ministra stava rinegoziando e -
assicura ancora - il vino avrà il suo valore”.
Ad occuparsi degli allestimenti dell’area vino e anche dell’olio all’interno
del Padiglione del Made in Italy sarà sempre Vinitaly, secondo l’accordo
stipulato con il Direttore Generale Giovanni Mantovani. Vinitaly avrebbe dovuto
curare per intero il padiglione unico dell’olio e del vino e cinque erano i
milioni di euro che erano stati previsti dal governo per consentire la
realizzazione di uno spazio espositivo che avrebbe dovuto generare un giro
d’affari di 100 milioni di euro.
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