domenica 12 aprile 2015

Costituzione della Repubblica Italiana - Articolo 1

   Buongiorno e buona Domenica, cari "con-Cittadini attivi"!
Come anticipato nei giorni scorsi, da oggi, e per ogni domenica finché necessario, inizia il nostro "viaggio" alla scoperta, o alla ri-scoperta o all'approfondimento, della Legge Fondamentale della Repubblica Italiana, vale a dire la Costituzione. Che, grazie al lavoro dell'Assemblea Costituente eletta il 2 giugno 1946 (data storica in quanto rappresenta il giorno della scelta, da parte del corpo elettorale italiano, di una nuova forma di Governo, vale a dire la Repubblica, al posto della Monarchia), rappresenta dal 1 gennaio 1948, data della sua entrata in vigore, la legge cardine, il perno fondamentale di tutto l'ordinamento giuridico italiano. La fonte del diritto originaria, da cui derivano tutte le altre ed a cui tutte le altre si devono uniformare.

Vorrei, prima di passare al nostro intento, specificare una cosa, corredata da un aneddoto curioso e simpatico a me riguardante, e condividerlo con voi, prima di passare all'analisi del primo, importante, articolo della nostra Costituzione. L'Assemblea Costituente era formata da 556 persone. E poiché un corpo di tale misura lavora troppo lentamente in seduta plenaria, fu creata una commissione, della quale furono chiamati a far parte i più bei nomi del diritto e della politica italiana di quell'epoca: la "Commissione dei settantacinque"*. Ebbene, cari con-Cittadini attivi, con tutte le carenze e le "sciagure" socio-politiche che caratterizzano il nostro territorio (la zona della Sibaritide, per chi non lo sapesse, o della Calabria del Nord-Est, come la definisce l'esimio Professore Franco Filareto, o ancora dell'alto e basso Jonio cosentino, come la definiscono in molti), di una cosa dobbiamo essere fieri ed orgogliosi: e cioé che della "Commissione dei settantacinque" faceva parte anche il "nostro" Costantino Mortati, illustre giurista e costituzionalista di origine arbereshe nato il 27 dicembre 1891 a Corigliano Calabro (Cs), dove ha sede la Fondazione che porta il suo nome. Nel 1940 Mortati scrisse il suo saggio sul concetto giuridico di "Costituzione materiale", che sostanzialmente si differenzia dalla Costituzione formale in quanto viene assegnato un ruolo fondamentale all'ordinamento, ai partiti politici, più che alle norme. Ebbene, cari amici, quando nel 1994 ero un novello studente di Scienze Politiche presso l'Università di Salerno, iniziai a seguire i corsi di Economia politica, Storia moderna (Prof. Aurelio Musi) ed Istituzioni di diritto pubblico, il cui corso era tenuto dall'ottimo Prof. Salvatore Prisco. Senza dubbio quest'ultimo corso, insieme a quello di Scienza della politica frequentato due anni dopo all'Università di Bologna (dove mi trasferii al secondo anno di studi) con il Prof. Gianfranco Pasquino, ha segnato moltissimo il mio percorso di studi e di formazione umana. Le lezioni del Prof. Prisco le ricordo con immenso piacere e fu proprio lui a farmi appassionare al diritto pubblico. L'aneddoto è questo: poco prima di sostenere l'esame (marzo 1995), dovetti andare ad imbucare nell'urna delle prenotazioni lo statino, cioé un foglietto su cui dovevi segnare le tue generalità ed il numero di matricola per poi poter sostenere l'esame. Quel giorno io ed altri compagni di studi chiedemmo se lo statino andava bene compilato in quel modo. Quando diedi il mio statino nelle mani del Prof. Prisco, lui dopo qualche secondo mi guardò e mi disse: "Sei nato a Corigliano Calabro, Caruso! Bene... Sai chi è nato anche a Corigliano Calabro?", io dissi di no e lui rispose: "Grave, Caruso... grave! A Corigliano Calabro è nato il grande Costantino Mortati! Grave, Caruso, che non lo sai... grave!". Io rimasi impietrito. Non so se anche dovuto a quell'episodio, ma sta di fatto che il 7 marzo seguente, giorno dell'esame, il Prof. Prisco mi bocciò! Era il mio primo esame. Ci rimasi molto male... inutile nasconderlo. Avevo frequentato tutte le lezioni del corso e studiato molto. Ma mi "beccò" su un paio di domande non preparatissimo e mi strappò lo statino in faccia... "Caruso, non si studia così! Ritorni la prossima volta". Mi crollò il mondo addosso. Ma studiai con più determinazione ed a giugno 1995 superai l'esame sempre con Prisco, che mi diede 27. Da quella "lezione" ho imparato una cosa: a non essere superficiale. Né nello studio né nella vita. E Mortati non lo dimenticherò mai (sorrido)... 
Bene, mi scuso per averla fatta troppo lunga e passiamo, adesso, a ciò per cui sono qui, alla tastiera del mio pc, oggi domenica 12 aprile. L'inizio del nostro "viaggio" nella Costituzione della Repubblica Italiana. 
Costituzione che si suddivide in:
- PRINCIPI FONDAMENTALI
- PARTE I - DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI
- PARTE II - ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA
- DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI

Iniziamo, quindi, dai Principi Fondamentali e dall'Articolo 1:
"L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".

Cari con-Cittadini attivi, questo è il primo articolo della nostra bellissima Costituzione. A voi commenti e riflessioni.
Ed ancora Grazie per la vostra attenzione e collaborazione.

Rossano, 12 aprile 2015                                                            
Serafino Caruso 

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