giovedì 9 aprile 2015

Viaggio nella Costituzione della Repubblica Italiana. Alla scoperta della legge fondamentale dello Stato.

Stralcio dell'articolo 1 della Costituzione Italiana
Credo sia necessario, oltre che doveroso, per ogni cittadino italiano approfondire lo studio della Costituzione della Repubblica Italiana, ovvero della legge fondamentale dello Stato Italiano. 
Attraverso questa "rubrica" di approfondimento dei princìpi fondamentali della Costituzione e delle altre parti che la compongono, si vuole dare uno strumento veloce ed agile ai cittadini per conoscerne storia e significato. Cercando  di analizzarne gli articoli ed i princìpi in Essa espressi.
E così ogni domenica mattina verrà scritto ed esaminato, soprattutto attraverso i vostri commenti, un articolo con i princìpi che espone. Iniziando dall'articolo 1, che esprime anche l'importante concetto di "sovranità popolare".
Innanzitutto, per intanto, qualche breve cenno storico sulla nostra legge fondamentale.
Logo della Repubblica Italiana 
La Costituzione della Repubblica Italiana è stata emanata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947. Il testo, che è stato successivamente modificato 15 volte, è stato promulgato in edizione straordinaria della Gazzetta Ufficiale n° 298 il 27 dicembre 1947. L'Assemblea Costituente è stata eletta dal suffragio universale il 2 giugno del 1946 in seguito ad un referendum per l'abolizione della Monarchia. La Costituzione è entrata in vigore il 1° gennaio 1948, un secolo dopo che lo Statuto Albertino era stato emanato. Anche se quest'ultimo era rimasto in vigore, era diventato privo di valore sostanziale.  
La nostra Costituzione è una carta rigida (modificabile solo attraverso una complessa procedura), formale in quanto contenuta in un documento solenne, votata dal popolo attraverso un organo rappresentativo (l'Assemblea Costituente), lunga in quanto il testo disciplina i princìpi fondamentali, l'organizzazione e le funzioni dei vari enti e organi istituzionali, scritta cioè contenuta in un documento formale che prevede norme di natura programmatica che richiedono provvedimenti di attuazione e norme precettive direttamente applicabili al caso concreto. 
La copia originale della Costituzione Italiana
La Costituzione, fino al 1955, non ha avuto una piena attuazione perché le forze politiche concentrarono la loro attenzione nel cercare di dare attuazione ai principi fondamentali, tralasciando l'istituzione e la regolamentazione degli organi di rilevanza costituzionale come il CSM, la Corte Costituzionale, il Cnel e le Regioni. Del problema dell'amministrazione statale e dell'esigenza di procedere ad organiche 
riforme costituzionali, si torna a discutere nel pieno degli anni 80' e negli anni 90', ma senza esiti positivi. 
La firma della Costituzione Italiana
Nonostante i tentativi di diverse commissioni create appositamente per riformare il testo della Costituzione, solo nel 2001 si è arrivati ad una delle modifiche più rilevanti, consistente nella creazione di uno Stato che ha visto aumentare notevolmente i poteri in capo alle Regioni e agli Enti locali minori, divenuti per il cittadino il centro di riferimento principale.  Questi mutamenti hanno anche comportato un notevole cambiamento dei rapporti tra gli Enti territoriali e l'Unione Europea.   Il dibattito sulle riforme costituzionali è attualissimo ed è uno dei punti sui quali le forze politiche discutono sempre più animatamente, senza giungere, però, ad un accordo in grado di condurre ad una modifica organica del testo. L'attuale Governo presieduto dal Premier Matteo Renzi, sta per rimettere mano alla seconda parte della Costituzione con alcune modifiche sostanziali (vedi, ad esempio, l'abolizione delle Province e la riforma del Senato della Repubblica).
Il mio, quindi, vuole essere un invito alla lettura della Costituzione ed all'apertura di un dibattito, seppur virtuale, su ogni articolo di essa che, man mano, ogni domenica esamineremo insieme. 
Grazie anticipatamente per la vostra attenzione ed a domenica prossima. 
                                                                                
                                                                                                 Serafino Caruso 

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